In questi giorni mi sono interrogata molto su cosa avrei potuto scrivere in questo articolo, come avrei potuto colpire la gente senza ripetere le stesse cose: fame, povertà, malattie ecc…
Qua voglio parlare dei sorrisi degli abbracci dell’ Affetto smisurato che mi hanno dato questi bambini.
Molti di loro non hanno nè mamma nè papà, un futuro incerto ma una grande voglia di vivere pur non avendo niente.
La situazione non è molto facile ma questi bambini sono fortunati ad essere nella pediatria, perchè mangiano e hanno le cure necessarie.
La cosa buffa che mi ha colpito è che molte volte per fare qualche attività con questi bimbi dovevamo analizzare attentamente il materiale a disposizione perchè mancava sempre qualcosa: Forbici, colla, scotch ecc… Ma alla fine con un po’ di inventiva era lo stesso un gran divertimento.
Oppure il momento del pranzo: Tutti in riga seduti per terra con un piatto di riso in mano e una fame da lupi!
Questo fa pensare ai nostri bambini e alla società consumistica in cui viviamo…. Non occorre che mi dilunghi in questo discorso, su quanto cerchino di chiuderci gli occhi e tapparci le orecchie con cose futili e mondane.
Dopo quest’ esperienza vorrei lasciare un messaggio: Ricordate ai vostri bambini quanto sono fortunati, dategli affetto, attenzione; fategli imparare il valore dell’ educazione, il valore del cibo e dell’umanità perchè questo è un piccolo gesto ma anche un grande inizio per aiutare il prossimo.
Testimonianza Marco Picili
Riassumere in poche parole un’esperienza come quella passata nella Repubblica Democratica del Congo non è un’impresa facile, né tanto meno riuscire a far capire le emozioni che si sono scatenate, diverse per ognuna dei partecipanti.
Le associazioni Oikos ONLUS e Time for Africa di Udine che ci hanno accompagnato in questa avventura avevano organizzato dei corsi preparatori, durante i quali hanno cercato di prepararci a ciò che avremmo trovato laggiù. Le frase che ci ripetevano sempre era: “Spogliatevi di ogni idea e pregiudizio”.
Posso garantire che mai parole furono più adatte. Una volta giunti alla pediatria di Kimbondo ci siamo scontrati con una realtà durissima: più di cinquecento ragazzi, di cui un centinaio di disabili, dagli zero ai venti anni, chi abbandonato ancora in fasce, chi portato già in età di ragione.
Tutti questi bambini avevano storie, volti e desideri diversi, ma condividevano una caratteristica che mi stringeva il cuore: un’enorme, spaventosa sindrome da abbandono e di carenza d’affetto. Questa si manifestava ancora di più nei disabili, i quali arrivavano addirittura a prenderci le mani per potersi accarezzare il volto.
Ogni giorno passato con i ragazzi era una ricchezza, ma anche una sofferenza, poiché eravamo certi di tornare a casa, mentre per loro il futuro era la pediatria.
Ogni giorno passato con i ragazzi mi spingeva a chiedermi cosa potesse dare loro la forza di sopportare questa vita di sacrifici, spesso molto breve, sicuramente difficile e dolorosa. La risposta è arrivata una mattina come un fulmine. Speranza. Una voglia di vivere che non avevo mai visto né sperimentato, unita alla speranza che un giorno tutto questo possa cambiare erano i motori che mandavano avanti i ragazzi.
Ho imparato moltissimo da questo viaggio, per il quale mi sento di ringraziare i gruppi e le associazioni Oikos ONLUS e Time for Africa che hanno permesso questa indimenticabile esperienza di vita. I bambini della pediatria mi hanno insegnato che la vita è difficile, ingiusta e non guarda mai in faccia nessuno. L’importante è continuare a sperare in un futuro migliore.
Il Congo di Manuel Pravato
Ho scelto una bellissima giornata di sole per scrivere qualche pensiero sulla nostra stupenda esperienza in Congo.
L’Africa è il sole, è la natura selvaggia, è la riconnessione dell’essere umano con l’intero universo!
Dopo alcuni giorni trascorsi con i bambini della pediatria tra giochi, sorrisi e splendidi abbracci, sono arrivato nella fattoria di Kinta, punto strategico per garantire la sicurezza alimentare alla grande struttura di Kimbondo.
Qui si seguono i ritmi della natura e si ritorna indietro del tempo riassaporando la vita dei nostri nonni; sveglia alle sei del mattino, duro lavoro nei campi di Manioca e opere di ripristino nella fattoria e nelle aree esterne. La pace ti avvolge, si cucina sul fuoco e ci si lava con l’acqua del fiume. Sei circondato da persone poverissime di cose materiali ma ricche nel cuore che, senza rendersene conto, ti insegnano ad apprezzare le cose più semplici e banali. Desidero ringraziare la Oikos ONLUS, Time for Africa, il Comune di Fagagna che hanno contribuito a tutto questo e le innumerevoli persone che ogni giorno dedicano la loro vita a chi soffre veramente!
Come ripeto sempre parlando di questa indimenticabile esperienza, sono maggiori le cose che ho imparato dagli amici Congolesi rispetto al reale contributo che ho saputo portare nelle loro vite! Che nostalgia.
Il Congo visto da noi
Tra Agosto ed Ottobre, 10 ragazzi beneficiari delle borse formazione-lavoro, selezionati nei comuni di Artegna, Fagagna, Fiumicello e Pradamano dalle associazioni Oikos Onlus e Time for Africa di Udine, hanno potuto conoscere da vicino le realtà dei progetti “Futuro a Casa Patrick” e “Manioca for Kimbondo”. I giovani, nel loro mese di soggiorno, hanno preso parte ad attività di accompagnamento, diventando parte integrante della quotidianità di quei progetti.
Siamo orgogliosi di pubblicare sotto la sezione “testimonianze” i racconti e le impressioni di alcuni di loro.
“Manioca for Kimbondo” prende radici
Da Kinta arrivano importanti novità sull’andamento del progetto “Manioca for Kimbondo”.
Gli obiettivi principali, ricordiamo, erano quelli di da un lato permettere la sostenibilità della pediatria di Kimbondo e dall’altra di consentire ai ragazzi, una volta raggiunta la maggiore età, di acquisire competenze professionali in campo agricolo.
Bene. Attualmente sono impiegate a tempo pieno nell’attività agricola almeno 30 persone. Inoltre il polo agricolo di Kinta è già in grado di provvedere ai propri costi fornendo derrate al mercato e alla Pediatria. Abbiamo deciso di impiegare parte di questi profitti, racconta il nostro cooperante Stefano, per migliorare la produttività del polo. Oltre a ciò il polo con le numerose iniziative avviate sta funzionando come centro di attrazione, non solo per gli abitanti dei dintorni, che ammirano le realizzazioni stupiti e curiosi, ma anche per altri progetti ed idee che stanno confluendo virtuosamente in un circolo di attività che si concentra intorno al laboratorio/officina della fattoria. Il nuovo settore delle Tecnologie Sociali sta preparando attività di formazione sulla costruzione di alcune semplici tecnologie adattabili al contesto e rispettose dell’ambiente.
La superficie coltivabile ha raggiunto l’estensione totale di circa 130 ha con una media di sacchi di produzione di manioca pari a 97 e 113 nel mese di Agosto. Sono stati aperti e seminati a fagioli 20 nuovi ettari per un totale di 24 e a patate 7 nuovi ettari. Sono stati aperti 4 nuovi ha da destinare invece ad ortaggi.
Nello stesso periodo l’area allevamento ha messo in funzione un pollaio da 100 capi, realizzato una stalla dalla nostra parte del fiume e quasi completato i primi 4 moduli di una porcilaia. Si sta tentando anche l’allevamento di pesci.
Sempre per lo stesso progetto di sensibilizzazione di cui si è più diffusamente scritto nel progetto “Futuro a casa Patrick” sono arrivati a Kinta 10 volontari provenienti da quattro comuni del FVG. Due ragazzi hanno passato quasi un mese intero a Kinta mentre gli altri hanno fruito di un periodo di permanenza più breve. Anche in questo contesto i ragazzi hanno dimostrato grande capacità di adattamento e la loro presenza è stata molto importante sia per il contatto con la comunità locale sia perché, viste le loro capacità, sapranno sicuramente sensibilizzare l’opinione nei propri luoghi di provenienza.
Tra quotidianità e futuro: i progressi a Casa Patrick
Da Kinshasa, Andrea, il nostro cooperante ci invia importanti aggiornamenti sul progetto “Futuro a casa Patrick” che nel periodo tra giugno ed ottobre ha raggiunto importanti obiettivi ponendo inoltre le basi per un implementazione del progetto stesso.
Innanzitutto, scrive Andrea, abbiamo potuto definire e testare diversi momenti di quotidianità nell’accompagnamento dei bambini di Casa Patrick. A fine giugno infatti, è stato necessario strutturare le intere giornate con attività che non solo fossero volte a stimolare l’interesse dei bambini, ma che potessero essere perseguite in maniera costante anche al termine delle vacanze estive. Pertanto, a seguito delle osservazioni effettuate nei mesi precedenti, abbiamo avviato atéliers di cucito, giardinaggio e vanerie; tutte attività manuali inserite in un percorso che si volge al futuro e nel raggiungimento del più alto grado di autonomia del bambino. Grazie all’esperienza di Sebastian, un insegnante specializzato per disabili, abbiamo sviluppato in particolare l’attività di vanerie, che consiste nella realizzazione di oggetti di uso quotidiano per mezzo di intrecci di materiali in natura (foglie di palmier e banano).Viste le sue capacità, la sua formazione e il prezioso contributo che ha apportato in questi mesi, è stato finalizzato un’impegno presso la scuola come insegnante aggiunto. All’inizio del nuovo anno scolastico, dunque, abbiamo suddiviso i bambini in tre categorie d’apprendimento, formando 3 classi seguite da 2 insegnanti e 1 educatore, aggiungendo al classico programma di alfabetizzazione i laboratori sperimentali.
Nel mese di Luglio, grazie alla collaborazione di due istruttori dell’associazione “Village Bondeko”, abbiamo organizzato ulteriori giornate di formazione per il personale di Casa Patrick. In questo modulo si è lavorato sull’insegnamento speciale, in particolar modo rivolto all’accompagnamento dei bambini con handicap mentale moderato e severo.
Con l’arrivo a Kimbondo, tra Agosto ed Ottobre, di 10 ragazzi beneficiari delle borse formazione-lavoro, selezionati nei comuni di Artegna, Fagagna, Fiumicello e Pradamano abbiamo implementato un altro importante obiettivo. I giovani, nel loro mese di soggiorno, hanno potuto conoscere in modo attivo sia la realtà della Pediatria sia, in modo più specifico, il progetto Casa Patrick. Ben presto i momenti ludici e le attività di accompagnamento sono diventati parte integrante della quotidianità dei piccoli ospiti; la loro presenza è stata inoltre fondamentale per effettuare un’importante aggiornamento delle schede personali dei bambini di Casa Patrick. Siamo certi che l’esperienza dei 10 volontari italiani oltre ad essere stata preziosa a Kimbondo sarà una importante risorsa sul territorio regionale dato che hanno tutto il potenziale per promuovere il progetto ed apportare un prezioso contributo per quel che riguarda le attività connesse alla sensibilizzazione.
Inoltre, a seguito del cambio di personale infermieristico all’interno di Casa Patrick, abbiamo ritenuto necessario individuare una nuova persona che possa divenire “Chef de Pavillon”. Pensiamo di aver già trovato, fra le infermiere, la persona con tali competenze. E’ necessario però un tempo di consolidamento prima che la Pediatria riconosca ufficialmente il suo ruolo.
Infine, è iniziata una preziosa collaborazione con l’associazione locale REEJER. Attiva dal 1998, è una hub di coordinamento di 164 strutture associate che operano per l’accompagnamento, la protezione, la promozione dei diritti dell’infanzia e il reinserimento socio-economico dei bambini e dei giovani di strada. Attualmente stiamo lavorando nella redazione di un piano formativo che inizialmente risponderà ai bisogni immediati dell’equipe educativa, ma che in un momento successivo sarà esteso anche agli insegnanti e a tutto il personale di Casa Patrick.
MONOCULTURA. Food or fuel?
Vi invitiamo venerdì 6 Dicembre, ore 20:00 presso il Visionario, Via Asquini, Udine
alla proiezione di “Monocultura. Food or Fuel?” di Luca Bragagnolo – videodocumentario sulla produzione di bioetanolo realizzato nell’ambito del progetto cooperfrutta di OIKOS a Goias in Brasile.
La presentazione del documentario sarà a cura di:
– Giovanni Tonutti – presidente di Oikos Onlus e Luca Bragagnolo – regista.
– Cristina Micheloni – AIAB
– Sergio Bolzonello – Vice Presidente giunta regionale e Assessore con delega alle risorse agricole e forestali (presenza da confermare)
– Gianni Torrenti – Assessore regionale alla Cultura, Sport e Solidarietà (presenza da confermare)
Pagina dell’evento su Facebook:
https://www.facebook.com/events/530404973718313/
Evento promosso da Oikos ONLUS, ATRAcoustic, Rano Films, Provincia di Udine, Comune di Udine.
Con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Racconti da Kinta
Da gennaio il nostro cooperante Stefano Giuliani è a Kinta per seguire il progetto agricolo. Ci scrive da laggiù raccontandoci di questa attività, descrivendoci una realtà straordinaria, e rivelandoci di come a volte si sorprende a domandarsi “cosa ci faccio qui”.
Nell’ultima mail, indirizzata all’ideatore della cucina solare donata a Kinta nel mese di marzo, scrive: “da anni lavoro con questi sistemi cercando di costruire paraboliche di diverso tipo ma sempre con i materiali che si trovano sul posto, possibilmente rifiuti. Ho lavorato soprattutto nel deserto brasiliano e nella savana del Congo dove ora mi trovo. Puoi immaginare la mia meraviglia e ammirazione nel vedere la precisione e la leggerezza della tua parabolica. Per non parlare della semplicità.”
Ma nei suoi racconti in questi mesi ci ha narrato del fascino dell’Africa, dei suoi colori, dei suoni, dei sapori, delle azioni quotidiane di chi è parte di quel mondo dove ogni cosa, vista con gli occhi di noi occidentali, può sembrare quasi impossibile.
“Mi sono costruito una gran tavola di legno che ho appoggiato sopra a dieci blocchi di cemento di quelli che fabbrichiamo qui per costruire le case ed ora sono pronto ad appoggiarci il materasso. Nell’occasione ho approfittato per mettere tutto fuori al sole equatoriale ed ora le lenzuola sono già quasi croccanti mentre la gomma piuma del materasso frigge. Molti dei ragazzi hanno lasciato la fattoria per fare una lunga camminata fino al primo villaggio dove si tiene la messa per la domenica delle palme. Dopo la messa si fermeranno per una chiacchiera e alcune ore di svago a base di vino di palma, carne di capra e tamtam fino a che riprenderanno le tre ore di cammino per essere qui prima di mattina.
[…] Qualche giorno fa siamo entrati come dei coltelli nella foresta vergine per cercare sull’altra sponda del fiume, dove abbiamo stalla e pascoli, un buon posto per piantare i piloni di un ponte di corde che ci permetterebbe di attraversare i 30 metri d’acqua senza fare il giro molto lungo a cui siamo costretti ora. Parlavo con Gauthier dei grandi esploratori del passato mentre le formiche ci stavano mangiando di tanti piccolissimi morsi mai sentiti così dolorosi. Ci chiedevamo se è sempre stato che il bianco non ha mai aperto alcuna pista e ha sempre camminato dietro a due o tre neri che oltre al resto portavano i fazzoletti puliti per asciugare il suo sudore. Arrivati ad una piccola radura, stavamo respirando per il sollievo mentre ci spogliavamo il più possibile per toglierci le formiche carnivore di dosso. È stato come per i Bonobo (i piccoli scimpanzé protetti da queste parti), ci siamo spulciati a lungo con le schiene dritte e bagnate[…] Stavo cucinando una sera insieme a Dececco, il responsabile della casa, che ogni giorno mi chiede gentilmente “cosa prepariamo oggi?” Per sentirsi rispondere “spaghetti mio caro Dececco … spaghetti” […]. Sento delle urla nella lingua strana che parlano qui e nello stesso istante il cuoco parte correndo che sembra abbia le ali ai piedi. Piedi scalzi e grande macete alla cintura; stava passando un’antilope. Le grida venivano dai cinque inseguitori armati di fucili e macete e preceduti da molti cani. Corro anch’io ma ormai sono lontani […]. Ho saputo poi che l’hanno presa e che hanno celebrato con lei il rito sacro che unisce molti corpi vivi ad uno morto[…]. Entrare nella foresta come un coltello nella carne, mescolarsi al nero del carbone e sibilare veloce nell’erba alta della savana sulla scia dell’antilope sono le tappe liturgiche di un credo naturale che imparo qui.”
A giugno scrive: “Scopro che durante la stagione secca (da Aprile ad Settembre) il sole non si vede quasi mai. Nei giorni scorsi ho lavorato per aumentare il numero di pannelli solari che servono la casa (siamo passati da 2 a 6) e per installare due nuove batterie al posto delle vecchie. Succede che se consumiamo un po’ di più durante il giorno poi la sera restiamo al buio. Inoltre c’è il cinema: mercoledì e sabato alle 19.30. Grandissimo successo di pubblico, vengono anche dai villaggi. Il mercoledì programmazione in lingua locale […]mentre il sabato programmazione in lingua francese […]. Non ci crederete ma ho trovato i film di Bud Spencer e Terence Hill, quelli ambientati in Africa […].
La Domenica di solito nel nostro “monastero” non succede nulla e non si vede nessuno. Ieri ho aspettato a lungo un momento di calma per cucinare il mio galletto dato che tutti gli uomini erano in movimento per incendiare i solchi taglia fuoco. Alla fine […] era cotto e leggermente profumato di aceto balsamico. E’ stato lì che hanno cominciato a presentarsi un corteo di visitatori inattesi: due dalla vicina fattoria del ministro; il direttore della vicina scuola e un numero imprecisato di operai che avendo lavorato tutta la domenica lamentavano di non aver ancora mangiato nulla. Il magro galletto che nel frattempo si era mummificato sul carbone è stato felicemente diviso fra tutti …”
Buon lavoro, Stefano, noi ti seguiamo da qui.
A.A.A. Cercasi volontari per Scambio in Ungheria!
Sono aperte le le selezioni per 5 giovani dai 15 ai 24 anni per partecipare a uno scambio culturale in Ungheria dal 21 al 30 agosto 2013.
Il progetto ACTION BRIDGE è organizzato dall’Associazione Academy of Experience e si propone di migliorare la consapevolezza della cittadinanza attiva, rivalutare e (ri)scoprire i valori della vita urbana e rurale, proporre un modello di sviluppo di un proprio progetto dall’idea alla progettazione fino alla realizzazione una volta rientrati a casa.
Il tutto verrà sviluppato attraverso attività all’aria aperta, escursioni nella natura,arrampicata, discussioni in piccoli gruppi e presentazioni interattive, workshops e seminari sull’ideazione e gestione di un progetto, scambio di pratiche ed esempi virtuosi.
Lo scambio si terrà dal 21 al 30 agosto a Galyatető in Ungheria e coinvolgerà 24 giovani provenienti da 6 Paesi diversi: Bulgaria, Ungheria, Italia, Polonia, Estonia e Turchia. la lingua dello scambio sarà l’inglese.
Se siete dei giovani interessati a portare avanti una vostra idea di progetto, aperti a un dialogo interculturale e al confronto città/campagna, interessati a mettervi alla prova attraverso attività all’aria aperta, allora fatevi avanti!
Le selezioni chiudono il 6 giugno 2013.
Per candidarvi inviate un’email a: chiara@oikosonlus.net.
5 x 1000 2013. Moltiplica la solidarietà!
Aiutaci a sostenere il nostro impegno nel Sud del Mondo. I fondi raccolti grazie al 5 per 1000 ci aiuteranno a sostenere i nuovi progetti in Congo e a garantire nuova dignità a realtà troppo spesso dimenticate.
Per scegliere di destinare il 5 per 1000 a Oikos, basta ricordare una cosa mentre si compila il modello integrativo CUD, il modello Unico o il modello 730 per la propria dichiarazione dei redditi:
inserire il codice fiscale di Oikos Onlus 94092400301
A te non costa niente ma credici, per molti fa la differenza.