THE GAME – così viene definita dai migranti l’odissea intrapresa per raggiungere l’Europa…e come in molti giochi o videogiochi l’obiettivo può essere la semplice sopravvivenza fino alla fine.
All’interno di un videogioco ogni livello corrisponde a una singola area isolata, una sequenza di eventi o uno scenario. Nell’esperienza dei migranti richiedenti asilo questi fattori si intersecano e si confondono, perdendo ogni linearità, fino a che il livello non è più una fase transitoria ma un muro che porta con sé stigmatizzazione, impotenza, emarginazione, sofferenza e trauma.
Partire, percorrere la rotta, attraversare il mare, affrontare i pericoli, combattere i mostri lungo confini con difficoltà crescenti fino a raggiungere quello con la Bosnia, superarlo, nascondersi per non essere visto, continuare a camminare e raggiungere l’Europa. Salvo. Il “gioco” continua…
Durante l’incontro si approfondiranno le cause che inducono i migranti richiedenti protezione internazionale ad allontanarsi dal proprio Paese, grazie alla testimonianza di un ospite dell’accoglienza, si racconterà la missione di OIKOS in Bosnia, grande porta per l’Europa, e il funzionamento del sistema di accoglienza a Udine. Durante la serata sarà presentato anche il video reportage “The Game” che raccoglie le testimonianze dei migranti incontrati in Bosnia nei campi profughi formali e informali e il limbo in cui sono bloccati.
INTERVENGONO
Giovanni Tonutti, coordinatore del progetto accoglienza di OIKOS ONLUS e presidente dell’associazione
Andrea Musi, videomaker, autore del video reportage “The Game” sulla missione di OIKOS in Bosnia
Manuela Pontoni, psicologa psicoterapeuta specializzata nel trattamento del trauma e in etnocultura, con esperienza maturata in diversi contesti in Italia e all’estero.
MODERA
Anna Piuzzi, giornalista di La Vita Cattolica
Al termine dell’evento sarà offerto un aperitivo etnico.
VI ASPETTIAMO!