Accordo Italia -Libia: OIKOS sottoscrive l’appello dell’ASGI

Con riferimento all’appello dell’ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) OIKOS sottoscrive e fa suo l’appello, ribadendo i seguenti punti:

1) prima di tutto la sua ferma contrarietà ad una politica miope e disumanizzante nei confronti di popolazioni che fuggono da situazioni di una violenza e miseria inaudita, perché attraverso accordi e partenariati stipulati con governi dittatoriali, come il Sudan, la Libia, il Niger o totalmente incapaci di garantire l’incolumità dei propri cittadini come l’Afghanistan, l’UE e il Governo italiano aggirano il dovere di accogliere le persone in fuga da persecuzioni e guerre. Di fatto violano il principio di non refoulement, codificato all´art. 33 della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati, il quale  prevede che nessuno Stato possa in qualsiasi modo respingere un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate;
2) in secondo luogo, dal suo osservatorio di organizzazione non governativa che si occupa di cooperazione allo sviluppo, ci tiene a denunciare che tali accordi esigono che i Paesi terzi blocchino con l’uso della forza il passaggio di persone in chiaro bisogno di protezione internazionale, in cambio di competenze e attrezzature militari oltre che dei fondi per la cooperazione, ossia, di quelle risorse che dovrebbero, al contrario, essere destinate allo sviluppo dei Paesi terzi, ignobilmente degradate invece a merce di scambio. Non è questo lo spirito che il mondo delle ong che si occupano di cooperazione allo sviluppo può condividere e accettare, pena l’autorevolezza costruita in anni di impegno serio accanto alle popolazioni depauperate e immiserite;

3) in terzo luogo, il Governo italiano, in totale spregio del diritto di asilo consacrato nella Costituzione italiana e del dovere di rispettare i diritti umani previsti nel diritto internazionale, ha siglato il 2 Febbraio 2017 un Memorandum col Governo libico nel quale si impegna a fornire finanziamenti ad un Governo sotto costante ricatto di milizie violente e armate, al fine di bloccare e controllare le partenze dei migranti in fuga: la Libia è un paese che non ha ratificato le più fondamentali convenzioni in materia di diritto d’ asilo e di rispetto dei diritti umani e continua a sottoporre i profughi in fuga a trattamenti disumani e degradanti in centri di detenzione, come testimoniano innumerevoli rapporti delle più importanti organizzazioni internazionali. Oikos onlus non può quindi tacere di fronte alla complicità istituzionale con chi fa stralcio dei diritti umani.

Per queste ragioni chiediamo alle nostre forze politiche locali e regionali di prendere parola pubblica e nelle loro sedi politiche per denunciare quanto accaduto.

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