E’ quasi un mese che sono in Brasile e mi sento a casa. Veramente. Dal primo momento in cui sono arrivata, stanca e un po’ spaesata, alla Rodoviaria di Goias, ho sentito che questo paese mi abbracciava con un affetto e un calore che mai mi sarei aspettata. I primi giorni li ho passati a scoprire questo gioiellino patrimonio dell’UNESCO, a conoscere le persone, a riconoscerne i sorrisi e farmi conoscere. La gente sapeva chi fossi ancora prima che arrivassi, come è giusto che sia in un paesino tanto piccolo, e mi hanno accolto con un’intensità che riempie il cuore e che non mi ha mai fatto sentire saudade di casa.
Ogni volta che dico a qualcuno che lavoro per Oikos, tutti sorridono con piacere, dicendo “Ah, Oikos! Fanno così tanto per noi!” e questo mi riempie davvero d’orgoglio perché vedo che tutto quello che è stato fatto in questi anni dalla nostra piccola ONG, tutti i semi che sono stati piantati, adesso sono fioriti e cresciuti, e i frutti prodotti non vanno sprecati. E penso che questo sia il miglior riconoscimento per chi lavora con passione nel campo della solidarietà, sapere che le cose fatte non sono andate perse nel vento, ma si sono radicate e hanno avuto davvero un senso. Insomma, le parole solidarietà e cooperazione che portiamo nel nome, qui non sono più soltanto parole, ma diventano realtà, diventano azioni quotidiane, diventano pietra.
Insomma, è ora di piantare un altro semino in questa terra feconda. Il progetto Cooperfrutta sta prendendo forma. Con l’entusiasmo di tutti, con la partecipazione e la speranza. La realizzazione di questo laboratorio di polpa di frutta nella Serra Dourada vuol dire molto per la gente di qui. Vuol dire che tutti gli sforzi fatti per restare legati alla propria terra, per dimostrare che la fuga alla città non è l’unica prospettiva possibile, per crescere non sono stati vani. La piccola realtà darà lavoro all’inizio a tre giovani, ex studenti della scuola-famiglia di Goias, realizzata con l’aiuto di Oikos, che molto probabilmente per lavorare si sarebbero dovuti spostare in città. Forse vuol dire poco per noi, ma certamente vuol dire molto per loro. Per questo la gente di qui nutre molte speranze e collabora con tanto entusiasmo al progetto. Perché questo laboratorio è una vittoria.
Vi aggiorno un po’ sull’andamento delle cose qui.
Fino a questo momento abbiamo lavorato su due linee principali, l’inizio dei lavori di ristrutturazione e la scelta dei ragazzi che seguiranno la formazione e che lavoreranno alla fabbrica.
I primi di luglio inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio che diventerà il laboratorio di polpa e succhi di frutta. Durante la mia prima visita alla struttura, adocchiando da lontano il rudere, le pareti ammuffite, il pavimento sconnesso, le piante infestanti che lo ricoprivano, mi sono detta che forse la strada sarà molto più lunga e impervia di quanto pensassi. Ma poi ho sentito Antonio, che mi accompagnava, dire “Come sarà bello! Qui ci saranno le macchine, qui il pastorizzatore…” e allora l’ho guardato con i suoi occhi e l’ho visto, un laboratorio bellissimo e funzionante. Ci crediamo tutti talmente tanto che non potrà non essere così! L’ingegnere che seguirà i lavori prevede di riuscire a terminare la ristrutturazione in 70 giorni, neanche tanto quanto mi aspettassi…
Nel frattempo abbiamo scelto i tre ragazzi che formeranno la prima equipe di lavoro e che cominceranno la formazione sia teorica che pratica. Presto ve li farò conoscere! Oltre ai tre ragazzi seguiranno la formazione anche due volontari della cooperativa agricola, che in caso di necessità saranno in grado di subentrare nel lavoro alla fabbrica. Non è una scelta scontata la loro, dovranno lasciare il loro lavoro ai campi e rimettersi in gioco sui banchi di scuola, ma ci credono talmente tanto che sono disposti a fare dei sacrifici pur di garantire l’andamento del progetto. Se non è passione questa…
Questi mesi saranno per noi a Goias un periodo intenso, dedicato allo studio e al lavoro, ma l’entusiasmo non ci manca. Aspettatevi altre buone notizie!
Un abbraccio a tutti dal Brasile!