Come anticipato, noi di Oikos non ci fermiamo mai. Appena tornati dal Brasile, disfiamo le valige e le riprepariamo immediatamente per partire verso una nuova avventura, una nuova sfida, una nuova importante tappa: l’Africa!
Arrivo alla Pediatria di Kimbondo, Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, quando è notte e l’oscurità è profonda e senza speranza (la mancanza di elettricità è una delle prime cose a cui dovrò abituarmi qui). Capisco subito che non sarà un’esperienza facile, sotto tanti punti di vista. Qui ogni giorno è una sfida, la fatica quotidiana del vivere non è una metafora. Viviamo circondati dalla sofferenza. Questo è un ospedale, ma è anche un orfanotrofio, dove i bambini arrivano perchè non sanno dove andare altrimenti. Ogni giorno incontriamo sguardi curiosi ma già segnati dalla vita.
Il mio lavoro si concentra soprattutto a Casa Patrick, la casa dove vengono ospitati i bambini disabili. Sono 90 in tutto e da subito cerco di impararne i nomi e i motivi per cui sono arrivati qui. I tipi e gradi di disabilità sono tanti, e tanto diversi. Ci sono bambini con handicap psico-fisico gravissimo, bambini epilettici, sordo-muti, con ritardo mentale più o meno lieve, bambini affetti da stressa da abbandono, bambini autistici che vivono in un mondo tutto loro. Ma più che categorie di handicap ci sono bambini con delle storie, tutte marchiate dalla sofferenza, che arrivano qui con un passato cancellato e che qui lottano per avere un futuro.
Ed è del loro futuro che noi ci vogliamo occupare. Del loro futuro e del loro presente.Costruiremo per loro una scuola, con degli insegnanti e degli educatori che li aiutino ad affrontare i loro problemi quotidiani, ma anche a sviluppare al meglio le loro potenzialità individuali. Inoltre vogliamo portare un miglioramento della loro quotidianità, nelle strutture dove vivono, dei bagni dignitosi, delle camerette in cui possano muoversi agevolmente, delle stanze ampie e accessoriate per i loro giochi e le loro attività.
Vogliamo che sorridano, questi bambini, e che riescano a immaginarsi la parola Futuro, luminosa e felice!