Se ne è andato un grandissimo. Le bacheche social di ognuno e ognuna di noi sono inondate da ricordi e pensieri sul dottor Gino Strada. Molto è stato detto e scritto e guai ad avere la presunzione di esprimere qualcosa di originale o di nuovo.
Per descrivere la figura del dottor Gino Strada non basterebbero tutte le parole del mondo. Coraggio, coerenza, impegno, abnegazione, capacità di mettersi in gioco, capacità di fare impresa, capacità di entrare e rimanere nei cuori di milioni di persone, maestro di empatia… si potrebbe continuare così per giorni.
Dunque perché questo testo? Perché con tale breve riflessione desideriamo fornire il punto di osservazione di chi si occupa di solidarietà internazionale da anni, di chi ha fatto della cooperazione con i popoli meno fortunati del mondo la propria ragione di vita e di lavoro, di chi si è messo allo specchio e ha deciso di adoperarsi anche per coloro che non hanno avuto la fortuna di nascere dalla parte più agiata del pianeta.
Ecco se, come si dice, ogni secolo, o addirittura ogni generazione, è attraversato da persone illuminate, in grado di segnare un cammino, di mostrare la giusta direzione, di indicare la via, non abbiamo dubbi ad affermare che uno dei grandissimi del nostro tempo è proprio Gino Strada. Ha saputo unire tantissime cose in un unico grande progetto: EMERGENCY. In questo progetto non c’è solo la grande vocazione alla solidarietà internazionale, c’è sempre stata infatti visione, un’idea ben precisa di quello che vorremmo e di quello che non vogliamo avere per un mondo migliore. Una visione del mondo sempre guidata dalla presa di coscienza che laddove c’è ingiustizia, c’è l’obbligo di portare messaggio e azione. Ma l’azione del dottor Gino Strada è sempre stata guidata anche da tanto mestiere, competenza e tecnica… perché non dobbiamo dimenticare che – chi ha lavorato con lui lo può confermare – il dottor Strada era un ottimo chirurgo, un grande medico. A tutte queste qualità e competenze ha messo davanti il cuore e il coraggio, la capacità e perseveranza di riuscire a rinunciare ad agi e comodità per accompagnare ogni progetto da un’azione concreta. In tutti questi anni lui parlava alla gente, ma non dai salotti buoni della TV, ma dai suoi ospedali, dalle porte delle sale operatorie. Aspetto che ci sta molto a cuore è la grande capacità di azione dopo la riflessione, lo studio dei territori e un’attenta lettura che, sempre, dal globale lo ha portato ad azioni locali, molto forti ed energiche. Il suo ultimo articolo sull’Afghanistan altro non è che la dimostrazione della sua capacità di farsi interprete del nostro tempo, della sua abilità nel leggere anche quelle brutte pagine di storia che vengono registrate sotto il nome di “guerra”. Una guerra ultra ventennale quella afgana, una guerra inaccettabile e fuori da ogni perimetro del diritto. In tutti questi anni non si era mai stancato di sottolinearlo, come non ha mai risparmiato feroci critiche alla becera politica italica dei respingimenti in mare, frutto di un pensiero arrogante secondo cui il benessere, la tutela della ricchezza e dei diritti siano patrimonio solo di pochi eletti nel mondo. Perché anche il nostro benessere, ricordiamocelo, sarà sempre più un privilegio se non la smetteremo di fare guerre assurde, di respingere, di discriminare, di prendercela con i più deboli identificandoli come causa dei nostri mali e delle nostre frustrazioni… quante riflessioni e quante lezioni dottor Strada.
Sono milioni le persone che EMERGENCY è riuscita a curare e a cui ha salvato la vita negli ultimi 30 anni. È quindi attraverso il cuore, la scienza, il coraggio, l’azione, l’abilità comunicativa, la competenza che ha fatto tutto quello che è riuscito a fare. È probabilmente una delle persone al mondo che negli ultimi 50 anni ha avuto maggiore impatto positivo sulla vita del prossimo: nei confronti dei milioni di persone curate, nei confronti dei milioni di persone per cui è stato e sempre sarà un esempio da seguire. Forse uno dei più autentici e genuini interpreti del nostro tempo. È una di quelle figure che i libri di storia dovrebbero essere in grado di raccontare alle future generazioni. Lui ha saputo leggere la contemporaneità più di ogni altro, ha saputo fornire risposte concrete e ha indicato la via…che tutti noi dobbiamo continuare a seguire.
Non l’ha ancora detto nessuno? GRAZIE DOTTOR GINO STRADA.
Giovanni Tonutti