Oggi è un giorno importante per il progetto in Colombia, per noi e, soprattutto, per le comunità con cui lavoriamo.
Il 26 febbraio abbiamo azzardato una proposta, durante un’assemblea comunitaria, in cui chiedevamo alle delegazioni di pace dell’ELN e del Governo nazionale colombiano di riattivare il patto locale di pace e di accettare le proposte di sminamento umanitario nel Reguardo indigeno del Sande, de La Montagna e nella frazione del Chinchal del Comune di Samaniego, territori colpiti dalla forte presenza di mine antiuomo. In quell’occasione, le delegazioni, attraverso due video, avevano approvato la proposta della società civile.
Questa proposta riunisce gli sforzi e le iniziative di pace delle comunità locali promossi, in primis da Harold Montufar Andrade e dall’Instituto Sur ISAIS, durante 20 anni di resistenza.
Oggi è iniziata la seconda fase di negoziazione tra le due parti in dialogo e la prima si è conclusa con l‘annuncio della volontà di procedere con lo sminamento umanitario nei comuni di Santacruz e Samaniego e, quindi, nei territori proposti. Ad annunciarlo, oggi, è stato Bernardo Tellez portavoce e delegato dell’ELN ai tavoli di pace.
Questo significa che dopo 12 anni di richieste di sminamento umanitario, finalmente le comunità hanno ricevuto una risposta. C’è stato un processo di partecipazione che potrebbe essere un modello per le prossime fasi di negoziazione e che costituisce una novità rispetto alla partecipazione nel processo di pace con le FARC. Lo sminamento umanitario è la prima azione di pace del tavolo tra ELN e Governo e il primo passo per raggiungere una pace completa.
Il nostro progetto ha contribuito a consolidare questa proposta e il nostro ruolo sta assumendo una dimensione nazionale non più locale. Adesso dobbiamo giocarcela bene e lavorare molto, ma in ogni caso crediamo che dobbiamo sentirci orgogliosi, e pensiamo sia giusto che ne siamo partecipi tutti.