Da Kinshasa, Andrea, il nostro cooperante ci invia importanti aggiornamenti sul progetto “Futuro a casa Patrick” che nel periodo tra giugno ed ottobre ha raggiunto importanti obiettivi ponendo inoltre le basi per un implementazione del progetto stesso.
Innanzitutto, scrive Andrea, abbiamo potuto definire e testare diversi momenti di quotidianità nell’accompagnamento dei bambini di Casa Patrick. A fine giugno infatti, è stato necessario strutturare le intere giornate con attività che non solo fossero volte a stimolare l’interesse dei bambini, ma che potessero essere perseguite in maniera costante anche al termine delle vacanze estive. Pertanto, a seguito delle osservazioni effettuate nei mesi precedenti, abbiamo avviato atéliers di cucito, giardinaggio e vanerie; tutte attività manuali inserite in un percorso che si volge al futuro e nel raggiungimento del più alto grado di autonomia del bambino. Grazie all’esperienza di Sebastian, un insegnante specializzato per disabili, abbiamo sviluppato in particolare l’attività di vanerie, che consiste nella realizzazione di oggetti di uso quotidiano per mezzo di intrecci di materiali in natura (foglie di palmier e banano).Viste le sue capacità, la sua formazione e il prezioso contributo che ha apportato in questi mesi, è stato finalizzato un’impegno presso la scuola come insegnante aggiunto. All’inizio del nuovo anno scolastico, dunque, abbiamo suddiviso i bambini in tre categorie d’apprendimento, formando 3 classi seguite da 2 insegnanti e 1 educatore, aggiungendo al classico programma di alfabetizzazione i laboratori sperimentali.
Nel mese di Luglio, grazie alla collaborazione di due istruttori dell’associazione “Village Bondeko”, abbiamo organizzato ulteriori giornate di formazione per il personale di Casa Patrick. In questo modulo si è lavorato sull’insegnamento speciale, in particolar modo rivolto all’accompagnamento dei bambini con handicap mentale moderato e severo.
Con l’arrivo a Kimbondo, tra Agosto ed Ottobre, di 10 ragazzi beneficiari delle borse formazione-lavoro, selezionati nei comuni di Artegna, Fagagna, Fiumicello e Pradamano abbiamo implementato un altro importante obiettivo. I giovani, nel loro mese di soggiorno, hanno potuto conoscere in modo attivo sia la realtà della Pediatria sia, in modo più specifico, il progetto Casa Patrick. Ben presto i momenti ludici e le attività di accompagnamento sono diventati parte integrante della quotidianità dei piccoli ospiti; la loro presenza è stata inoltre fondamentale per effettuare un’importante aggiornamento delle schede personali dei bambini di Casa Patrick. Siamo certi che l’esperienza dei 10 volontari italiani oltre ad essere stata preziosa a Kimbondo sarà una importante risorsa sul territorio regionale dato che hanno tutto il potenziale per promuovere il progetto ed apportare un prezioso contributo per quel che riguarda le attività connesse alla sensibilizzazione.
Inoltre, a seguito del cambio di personale infermieristico all’interno di Casa Patrick, abbiamo ritenuto necessario individuare una nuova persona che possa divenire “Chef de Pavillon”. Pensiamo di aver già trovato, fra le infermiere, la persona con tali competenze. E’ necessario però un tempo di consolidamento prima che la Pediatria riconosca ufficialmente il suo ruolo.
Infine, è iniziata una preziosa collaborazione con l’associazione locale REEJER. Attiva dal 1998, è una hub di coordinamento di 164 strutture associate che operano per l’accompagnamento, la protezione, la promozione dei diritti dell’infanzia e il reinserimento socio-economico dei bambini e dei giovani di strada. Attualmente stiamo lavorando nella redazione di un piano formativo che inizialmente risponderà ai bisogni immediati dell’equipe educativa, ma che in un momento successivo sarà esteso anche agli insegnanti e a tutto il personale di Casa Patrick.