La vita e le esperienze di Harold Montufar Andrade, ex sindaco di Samaniego e uomo di pace colombiano, sono un esempio di resistenza infinita alla violenza, passione per la libertà e la pace, amore per lo studio e la comunità. Lo abbiamo incontrato per la prima volta a Porto Alegre, in Brasile, nel 2006: da lì è iniziata la nostra preziosa amicizia. Oggi, assieme ad Harold e all’Instituto Sur Isais, Oikos Onlus porta avanti il progetto Dupla Paz, per costruire la scommessa di tutta una vita: un centro di pensiero regionale chiamato Università della Pace.
L’infanzia e il buen vivir
Harold Wilson Montufar Andrade nasce nel 1969 a San Juan, a due chilometri dal centro urbano di Samaniego, dipartimento del Nariño, nel sud della Colombia. Fino all’età di diciassette anni vive e lavora nell’azienda agricola produttrice di caffè dei suoi genitori. Cresce immerso nella cultura economica delle migliaia di colombiani che sopravvivono grazie al caffè soave. Oggi racconta che proprio durante l’infanzia ha attraversato l’esperienza meravigliosa di un’energia mistica, raccontata poi in forma di leggenda nel suo libro Batioja. A dodici anni si unisce ai gruppi di lavoro accademico della Scuola Nazionale “Simon Bolivar”, nel suo paese natale. Vuole studiare e lavorare per costruire un mondo in cui regni la giustizia sociale. Comincia a prendere parte all’azione politica, partecipando a spazi e processi per la costruzione di mondi migliori. Harold è convinto da sempre che uguaglianza, dignità e pace siano valori che sopravviveranno a tutti i conflitti che ancora opprimono il proprio paese. La Colombia fu colonizzata più di cinquecento anni fa da culture estranee alla filosofia del buen vivir della Minga: una parola di origine quechua, che descrive la fusione tra lavoro collettivo e celebrazione in comunità. Nel suo blog, riferendosi a questa tappa della propria vita, scrive:
Esaminando la costruzione della pace su scala locale, nel 1982 Efer Arocha e Ulises Casas hanno affermato che l’ideale di giustizia sociale, assieme al romanticismo di Che Guevara nella sua costruzione dell’uomo nuovo, sia un patto e una missione di vita permanente. Nel 1987 altri intellettuali hanno creduto che l’unione di tutte le interpretazioni della lotta per la pace con la realtà sociale, contadina e civile, fosse il modo migliore per capire che la piattaforma della trasformazione del potere e della società era molto più che una bella utopia. Più tardi, nel 1989, alcune persone, come il parroco Camilo Torres, hanno pensato che altre forme di lotta potessero costituire un’alternativa. Tuttavia la repressione e la guerra bi centenaria hanno potuto più del romanticismo. Molti non potranno più raccontare la propria storia.
L’università e gli altri studi
Harold termina gli studi superiori nel 1987. Nel 1996 si è laurea in Economia presso l’Università del Nariño. È un’epoca di grande agitazione civile che si conclude con l’approvazione di nuova Costituzione Politica Nazionale. Harold è costretto ad assentarsi dal Nariño per lunghi periodi a causa di molteplici minacce di morte. Dopo essersi rifugiato a Bogotà e Villavicencio, nel dipartimento del Meta, rientra nella sua città natale. All’età di ventidue anni, il sindaco Alejandro Bastidas lo nomina Segretario per lo Sviluppo Comunitario, incarico a cui deve rinunciare poco dopo perché la classe politica tradizionale guarda la sua ascesa all’interno della comunità con grande timore. Nel 1998, dopo aver ricoperto l’incarico di direttore esecutivo dell’Associazione dei Comuni della Provincia di Abades (ASOABADES), frequenta un corso post laurea in Cooperativismo e Sviluppo Comunitario all’Università di Las Tunas, a Cuba. Da qui porta la prima missione professionale cubana nel sud della Colombia. Nel 2002 conclude la specializzazione in Alta Dirigenza; dal 2015 sta frequentando il Master in Studi Interdisciplinari dello Sviluppo, tramite un accordo tra l’Università del Cauca e l’Università del Nariño.
Un leader popolare alla ricerca della pace
Harold Montufar Andrade, da giovane leader studentesco, è rappresentante degli studenti nel Comitato Studentesco Simon Bolivar (COESIB) e poi rappresentante del Consiglio della Facoltà di Economia dell’Università del Nariño (FACEA). Allo stesso tempo, conduce un’opera di dialogo e animazione con le comunità rurali di Samaniego e del Nariño, fondando il Movimento Civico Contadino nel 1987 e il Movimento dell’Integrazione Regionale MIR nel 1996. In questo periodo riesce a mettere in pratica i principi in materia di sviluppo umano sostenibile, giustizia globale e sicurezza umana. Nell’esercizio delle sue funzioni, però, si è scontra con due realtà sempre più conflittuali: da un lato una società civile indifesa che reclama giustizia e uguaglianza, dall’altra una classe politica corrotta che esercita l’esclusione, la minaccia, la compravendita delle coscienze e la persecuzione come unico metodo di azione finalizzata alla gestione e al mantenimento del potere. Harold decide di essere una delle voci che chiedono giustizia. Da quel momento diventa un dirigente visibile e protagonista di numerose mobilitazioni popolari, conosciute come cabildos, negli anni 1987, 1988, 1989, 1993 e 1995. Scrive sempre sul suo blog:
Negli Anni Novanta la Perestroika sovietica, la caduta del muro di Berlino, la divisione della Jugoslavia e della Cecoslovacchia erano solo alcune delle dimostrazioni che il socialismo marxista era ormai finito. Il terremoto rosso aveva percorso tutto il mondo come uno tsunami. Molti hanno iniziato a costruire piattaforme alternative, mettendo al centro il sociale, con l’accesso al potere attraverso le elezioni. È stato così che, nel 1992, siamo riusciti ad entrare per la prima volta in consiglio municipale con un leader della Forza Civica di Samaniego. E nel 1994 sono stati eletti tre consiglieri della Forza Progressista Popolare. Nel 1996, pur lavorando in collaborazione con il Movimento di Integrazione Regionale MIR, non si riesce a definire la candidatura all’Assemblea Dipartimentale del Nariño, per problemi legati a discussioni puramente ideologiche.
Nel 1997 Harold raccoglie tutte le esperienze di quel periodo nel libro Dieci anni di lotta sociale a Samaniego, che ancora oggi continua ad essere un riferimento importante per la costruzione locale della pace. L’esperienza regionale viene invece raccontata nel libro Analisi del MIR: nuova espressione sociale.
Iniziano le minacce
Tra il 1994 e il 1997, la sua leadership e il suo modo partecipato di fare politica non sono apprezzati dai capi locali e regionali. Riceve dapprima minacce e poi attacchi reali, che costringono metà della sua famiglia a lasciare Samaniego. Harold Montufar Andrade è obbligato a rifugiarsi a Pasto a causa delle aggressioni da parte del gruppo criminale “Milizia popolare”. In grave situazione, sottoposto a continue minacce alla sua integrità fisica, Harold decide comunque di sposarsi con Elcy. Poco dopo nasce la loro prima figlia, che all’età di cinque anni sceglie da sola di chiamarsi Karol Ann. Oggi Karol Ann sta terminando gli studi di Medicina all’Università Pubblica del Cauca. La profonda conoscenza della propria terra e la passione per gli studi e la lettura (nel tempo si costruisce un’immensa biblioteca personale) consentono ad Harold di collocarsi in una posizione distaccata all’interno del contesto dipartimentale. Alcuni sindaci lo invitano a lavorare come direttore esecutivo dell’Associazione dei Comuni della Provincia di Abades (ASOABADES) nel 1995. Più tardi sarà direttore di pianificazione e sistemi dell’Industria di Alcolici del Nariño e poi direttore della Fondazione Nariño 2000. Qui dirige due progetti dipartimentali con comunità contadine e indigene, nel settore della promozione della salute e della prevenzione. Nel 1998 la giunta comunale di Pasto e l’organizzazione ecuatoriana Maquita Cushunchic MCCH, guidata dal parroco Graziano Mason, invitano Harold ad assumere l’incarico di responsabile della cooperativa “Mani Unite” di Pasto e nel 1999 l’incarico di sottosegretario al marketing nel settore agricolo.
Sindaco di Samaniego
Nel 2000 Harold Montufar Andrade rinuncia al lavoro; assieme ad altri leader forma una forza politica locale chiamata “Alleanza per Samaniego”, in cui si raccolgono vari partiti politici. Decide di candidarsi per la prima volta alle elezioni per diventare sindaco di Samaniego. Nel frattempo il conflitto armato diventa sempre più cruento. Harold viene sequestrato politicamente dall’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) durante la campagna elettorale e perde il primo turno delle elezioni popolari. Gli viene offerta di nuovo la possibilità di lavorare come consulente a Pasto, per l’Associazione dei Comuni della Cordigliera (ASOCORO); nel 2001 il sindaco di Pasto lo elegge consigliere del sindaco e nel 2002 lo nomina Segretario Municipale di pianificazione. In questa fase può sviluppare il processo di bilancio partecipativo di Pasto.
Il conflitto armato si espande sempre di più, arriva in tutte le case. Nel 2001 e 2002, più di venticinque amiche e amici di Harold, compagni in tante battaglie sociali, vengono assassinati. Più di trenta famiglie del suo movimento politico sono obbligate ad abbandonare il comune. I componenti della sua famiglia che vivono ancora a Samaniego iniziano a ricevere minacce di morte. All’interno del comune, nel 2001, ci sono sette gruppi militari tra paramilitari, irregolari e guerriglieri, per un numero approssimativo di 400 uomini armati.
Il Patto Locale di Pace
Nonostante l’insicurezza personale e politica, il 26 luglio del 2003 Harold decide di candidarsi di nuovo a sindaco di Samaniego, rinunciando alla carica nell’amministrazione comunale di Pasto. Nel caos delle fazioni armate, decide di promuove un’iniziativa di pace che chiama “Patto locale di pace”, continuando a precorrere questa strada con decisione, assieme ai suoi compagni. Finalmente arriva la vittoria elettorale e Harold diventa il sindaco di Samaniego dal 2004 al 2007. Racconta:
Nei primi dieci anni del nuovo secolo si aprono le porte del governo locale, dopo una sconfitta elettorale nel 2000, documentata nel libro Raccoglierai buoni frutti, e passando per la scuola partecipativa di Pasto raccontata in Dalla minka al cabildo.
Harold vuole realizzare un modello di governo locale alternativo, chiamato “albero della waycosidad“, che mette insieme patto locale di pace, sminamento umanitario, bilancio partecipativo, trasparenza, educazione tecnico-universitaria con il modello neuro-linguistico denominato “Progetto arancia”, il programma produttivo “Fatto a Samaniego”, il riscatto delle risorse naturali all’interno del programma “Viva il verde di tutti i colori” e il rafforzamento del programma “Siamo paesaggio, musica e cultura”.
Durante il suo mandato di sindaco Harold viene sequestrato sei volte da gruppi armati. Rischia la vita e viene perfino registrato nell’Unità Nazionale delle Vittime. Subisce cinque tentati omicidi. La rivincita sulla vita e la resistenza alla violenza, però, sono più forti di tutto. La sua lotta non viene compresa e sostenuta dallo Stato Colombiano che intenta vari processi contro di lui, con denunce infondate create dalla classe politica corrotta. Oggi alcuni dei suoi accusatori hanno ritirato le denunce e chiesto pubblicamente scusa per la crudele e spietata persecuzione nei suoi confronti.
Riconoscimenti
Durante i sequestri nel 2004, Harold propone ai gruppi armati di firmare il Patto di Pace; riesce a sottoscrivere varie tregue con gli eserciti in guerra presenti a Samaniego. Negli anni 2004, 2005, 2006 e 2007 Harold è nominato miglior sindaco del Nariño dalla rivista Correo del Sur. Nel 2006 la Difesa Civile Colombiana gli consegna la medaglia d’onore per il senso civico; il Movimento Comunale di Colombia lo nomina migliore sindaco nel 2007; la Presidenza della Repubblica di Colombia e la Federazione Colombiana dei comuni lo premiano più volte: per la migliore proposta di pace nazionale nel 2004 e come miglior modello di governabilità nel 2007. Nel 2008 riceve il premio per la migliore iniziativa per la pace del Nariño.
La sua esperienza è stata studiata e pubblicata da molte organizzazioni: PNUD, Flacso Ecuador, Università del Rosario, Università Nazionale di Colombia, Università delle Ande, Viva la Ciudadania, Programma Svizzero SUIPPCOL, gruppo Continuum “Local Peacebuilding”, Organizzazione Richiesta di Ginevra, Centro Nazionale della Memoria Storica, Centro Ricerche per l’Analisi dei Conflitti CERAC, Fondo per la Pace del Canada, rete Urbal, Organizzazione Solidarietà Brasile; i quotidiani Le Figaro in Francia, El Pais in Spagna, El Tiempo in Colombia, La Hora in Ecuador, Diario del Sur in Nariño, la rivista Semana e portali web Verdad Abierta, La Silla Vacia.
Elezioni, ancora una volta
Per la sua esperienza di costruttore locale di pace, Harold Montufar Andrade viene chiamato a lavorare per le Nazioni Unite PNUD nei programmi di attivazione economica della zona del Vulcano Galeras e con i giovani della Costa Pacifica del Nariño. Grazie alla posizione all’interno del PNUD, viene richiamato per candidarsi di nuovo come sindaco di Samaniego nel 2011. Ancora una volta rinuncia al lavoro e si presenta alle elezioni, appoggiato perfino da chi, anni prima, lo avevano perseguitato. Riesce a vincere anche questa elezione, ma i conteggi dei voti cambiano nel giro di poche ore e viene eletto il suo concorrente storico. Prende atto della situazione e decide di continuare a operare come privato all’interno delle organizzazioni non governative. Scrive:
Le scuole di leadership realizzate e conosciute in 30 anni, sono servite dal 2008 in poi per consolidare due cammini, quello del rafforzamento del terzo settore, attraverso la fondazione nel 2003 dell’Istituto Sur Isais, e quello dell’ingresso nel sistema della cooperazione internazionale.
Percorrendo queste due strade, Harold contribuisce alla costruzione sociale della pace praticando la strategia riportata nel libro Pervivientes del Sendero, con la costruzione dell’Università della Pace. Nel 2003 aveva creato un’organizzazione non governativa chiamata Istituto Sur Alexander Von Humboldt ISAIS, senza scopo di lucro, dove il buen vivir possa appoggiare le popolazioni vulnerabili verso la creazione di una società più giusta ed equa. Dal 2008 fino ad oggi, continua a scrivere sul Diario del Sur, giornale in cui ha una colonna settimanale e da cui è nato il libro Centro de Pensamiento Sur. Contributi.
L’impegno nelle ONG
Dal 2008 al 2015 è consulente ONU. Dal 2012 entra a far parte della Minga per la Pace del Nariño. Segue le comunità indigene, come quella del Sande a Santa Cruz e quella del Chinchal a Samaniego nel Nariño, nei progetti pilota sullo sminamento umanitario. In questo periodo nasce la sua seconda figlia, Lynda Martina. A causa di problemi di salute, nel suo primo anno di vita, vive con la sua famiglia un viaggio travagliato tra ospedali e servizi sanitari. Quest’esperienza trasforma profondamente il modo di concepire la vita e lo porta ad impegnarsi ulteriormente nelle organizzazioni non governative. Decide di allontanarsi dalla sfera istituzionale, politica e pubblica, almeno finché il popolo non sarà chiamato ad attuare una riforma profonda dello Stato (Assemblea Nazionale Costituente) che permetta di partecipare anche alle opinioni alternative.
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