L’umanità è legata al tempo di lavoro di un’associazione come la nostra? O dovrebbe essere una condizione imprescindibile nella vita di ogni giorno? Va da sè, dovrebbe esserlo. E oggi voglio raccontarvi una storia…
Passeggiando in centro per Udine, saluto uno dei nostri richiedenti asilo, ci stringiamo la mano e scambiamo qualche battuta in italiano. Altri quattro mi vedono e accorrono a salutarmi, proprio all’ingresso del Municipio. È divertente, ormai le mie relazioni udinesi del sabato pomeriggio sono più frequenti con i pachistani, afghani o del Bangladesh che con gli italiani.
A pochi metri, Anna, mia moglie, termina la telefonata e viene a salutare.
Il commiato è malinconico, ognuno si avvia per la propria strada, ma pochi metri e Anna dice:”Portiamoli in biblioteca! Lo dici sempre!”
Ma certo! Torniamo indietro e assieme a quattro ragazzi ci dirigiamo verso la Joppi, biblioteca civica di Udine, sezione moderna.
Obiettivo: registrarli come utenti della biblioteca e cercare materiale didattico di lingua italiana per stranieri.
L’ingresso genera sguardi straniti, temo che i più imbarazzati siano i nostri ragazzi che sentono gli occhi puntati addosso.
Registriamo uno di loro e la collega bibliotecaria ci mostra la sezione desiderata.
Il dizionario Urdu-Italiano è davanti ai miei occhi, lo prendo e lo mostro ai ragazzi: è la scoperta più bella che potessero fare, sgranano gli occhi, sarà più facile comunicare ora!
registriamo il prestito e uno dei ragazzi segnala che il libro è già rovinato in più punti.
Una donna passa accanto a loro, ci chiede: “Dove sono le donne e i bambini? Anna risponde: “Fanno un altro percorso”; lei risponde che le donne non ci sono perchè “loro” le stuprano e le lapidano.
Ci rifiutiamo di tradurre, e invitiamo la donna a informarsi meglio.
i nostri ragazzi non sono stupidi, capiscono di essere accusati, sono preoccupati, cerco di tranquillizzarli.
Usciamo e andiamo nella biblioteca ragazzi, qui un ambiente più raccolto e bibliotecarie cordiali, come la precedente, s’intende, ci aiutano a trovare libri per imparare l’italiano con le immagini.
Usciamo soddisfatti e felici, ora quando andrò a trovarli, li interrogherò sui vocaboli imparati.
Oikos e biblioteche: kooperation and solidarity