Sono passati poco piú di tre mesi dal mio arrivo in Portogallo, un periodo apparentemente breve, ma che ritengo di aver vissuto molto intensamente. Un periodo fatto di alti e bassi, ma sicuramente pieno di esperienze e soprattutto avventure. Dallo scorso ottobre abito in una confortevole villetta a schiera a Santa Maria da Feira, mezz’oretta circa da Porto, assieme ad altre ragazze che come me stanno conseguendo il loro progetto Sve qui.
Il Servizio Volontario Europeo (SVE) è un programma di volontariato internazionale finanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma Erasmus+ e ha l’obiettivo di mobilitare i giovani e migliorare le loro competenze. Ho deciso di intraprendere questa strada in un momento in cui mi trovavo persa, ma allo stesso tempo curiosa di conoscere nuove persone e nuovi ambienti. Cosí, anziché stare ferma in un posto in cui conoscevo ormai tutto, ho scelto di muovermi altrove per conoscere persone e culture diverse e soprattutto per conoscere meglio me stessa.
Partecipare e proporre
Per adesso gran parte del mio programma si svolge nella sede di Rosto Solidario, associazione partner di Oikos che mi ha accolto qui, gestendo la parte dedicata alla divulgazione del progetto (Facebook e Instagram), e sostenendo varie attivitá di Rosto, come per esempio l’organizzazione del banco alimentare, creato per appoggiare famiglie meno fortunate.
Inoltre due giorni alla settimana lavoro in un centro sociale a Ovar, partecipando ad attività di sostegno per signore con problemi di disoccupazione e integrazione sociale. Tali attività hanno lo scopo di dar loro competenze e abilità che le possano aiutare a integrarsi nella società.
Nel periodo iniziale ero solo partecipe delle attività, ma conoscendo meglio l’ambiente, ho potuto proporre una mia attività, insegnando loro inglese basico, dando così un aiuto attivo all’organizzazione.
Oltre a ciò ho potuto collaborare anche ad attività extra, come workshops nelle scuole, attività di riforestazione e partecipazione ad attività di Rosto Solidario.
Mettersi alla prova
E’ un’esperienza che sicuramente ti porta ad essere autonomo, sia nelle faccende di casa, sia nella presa di decisioni. Non manca comunque l’appoggio dall’associazione ospite, infatti nei momenti di difficoltà posso sempre contare sul loro consiglio, nonché sull’appoggio della mia nuova famiglia, cioè le mie coinquiline.
La sfida più grande per me, cosa come per le altre, è stata crearmi una nuova vita in un altro paese. Ho lasciato il mio paese dove conoscevo chiunque, per arrivare in un altro dove non avevo amici. Questo mi ha portato a partecipare a qualsiasi evento o attività, persino eventi che in Italia non avrei mai preso in considerazione, riuscendo così a conoscere sempre più gente e situazioni diverse, mettendomi sempre alla prova.
Adesso, a distanza di tre mesi, e quindi solo all’inizio di questo progetto (11 mesi), posso affermare che partire a ottobre e iniziare questa avventura è stata la scelta più giusta per me. Non perché arrivando qua i problemi e le difficoltà siano spariti, ma perché ho imparato ad affrontarli credendo completamente nelle mie forze.