Un anno, il 2020, denso di difficoltà, in cui il mondo si è fermato a causa della pandemia da Covid-19. In questo contesto l’essere riusciti a far arrivare in Friuli, dal Portogallo, quattro giovani volontari nell’ambito del programma Erasmus+ e dei European Solidarity Corps è per Oikos onlus motivo di grandissima gioia anche per il segno di speranza che rappresentano: una cittadinanza europea vissuta nel segno della solidarietà che – pur con tutte le precauzioni del caso – non si ferma nemmeno davanti al virus, anzi si mette a servizio della comunità per superare questo momento di crisi.
Cátia, Ana, Hugo e Regina (nella foto) sono arrivati a Udine il 21 settembre e rimarranno con Oikos fino ad agosto 2021. Il progetto di scambio a cui hanno aderito è realizzato in collaborazione con l’organizzazione portoghese Rosto Solidário. Si tratta di quattro giovani con background e formazione differenti che stanno mettendo a disposizione le proprie capacità e competenze. Al momento tutti e quattro, con declinazioni diverse, sono attivi nelle due comunità per minori stranieri non accompagnati di Torviscosa e di Fagagna e più in generale a supporto dei vari ambiti di intervento di Oikos.
Ma chi sono questi ragazzi? Hugo ha 27 anni ed è ingegnere meccanico, oltre all’attività con i ragazzi della comunità di Fagagna – «un’esperienza che richiede testa e cuore» racconta –, sta dando un significativo contributo anche nella gestione dei progetti di Oikos.
Ana, 30 anni, pure lei in servizio a Fagagna, è psicologa e ha ideato interessanti laboratori sul tema delle emozioni: «L’esperienza di volontariato che stiamo vivendo – spiega – è davvero arricchente, a tutti i livelli. Sto conoscendo persone meravigliose, posti fantastici, culture diverse, altri mondi!».
C’è poi Cátia – la più giovane, ha 25 anni – giornalista, in forze nella comunità di Torviscosa, sta lavorando anche sul fronte della comunicazione. Anche lei definisce l’esperienza a Oikos come «arricchente» e aggiunge: «oltre a conoscere altre culture e realtà, sto imparando molto dalle persone con cui sto lavorando, se questa esperienza finisse oggi, me ne andrei felice e soddisfatta, ma per fortuna ho ancora parecchi mesi da vivere qui in Friuli con Oikos e i ragazzi delle comunità».
Infine Regina, 28 anni, laureata in Servizi sociali, impegnata a Torviscosa, racconta: «Lavorare con i giovani rifugiati è per me un’opportunità per contribuire al futuro di una generazione, come? Spero di essere un buon esempio mostrandogli sani principi che possano aiutarli nella vita. Questa esperienza mi sta aiutando ad essere più attenta al tema dei migranti, mi sta facendo riflettere sui problemi che ci sono nel mondo e sul futuro della nostra società».
Quattro giovani dunque impegnati, senza paura, resilienti e con un’incredibile adattabilità, ancor di più, in questo tempo di pandemia. Preziosissimi, per un mondo in cui solidarietà ed empatia dovranno essere sempre di più vere e proprie parole d’ordine.
È questa un’esperienza che dice molto anche di Oikos, da sempre infatti operiamo nella ferma convinzione che – soprattutto in questo difficile momento segnato dalla pandemia – il futuro possibile passa proprio e solo da qui: dall’apertura al mondo, dall’attenzione verso l’Altro, dal desiderio profondo di vivere una cittadinanza europea e globale.