Tenere insieme l’accoglienza diffusa con la crescita del nostro Friuli, delle comunità che lo abitano e delle imprese che vi operano. E ancora, garantire un futuro possibile ai minori stranieri non accompagnati che al compimento del 18° anno d’età escono dal sistema dell’accoglienza. È questo il cuore della sperimentazione presentata oggi, giovedì 3 marzo, a Fagagna. Oikos onlus e il Comune di Fagagna hanno inaugurato infatti – alla presenza, fra gli altri, del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin e dell’amministratore delegato di Snaidero Cucine Spa, Massimo Manelli – il nuovo «Appartamento per l’autonomia», autentico esempio di innovazione sociale dal basso. Il taglio del nastro è stato preceduto dalla presentazione del progetto.
Il progetto
Dal 2021, a Fagagna, Oikos onlus ha aperto Il mondo in casa, una comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati provenienti da Pakistan, Bangladesh, Afghanistan e da altre aree di crisi del mondo. Da subito l’impegno di Oikos è stato orientato alla costruzione, per ogni ragazzo, di un progetto individualizzato teso a valorizzare, attraverso la formazione, competenze, abilità e inclinazioni, così da favorire l’inserimento lavorativo – e dunque l’autonomia – di ognuno. Al contempo si è guardato al territorio, tessendo legami con la comunità a partire dalle associazioni locali, tanto che numerosi ragazzi di Il mondo in casa hanno fatto attività di volontariato al loro interno. È attraverso questo fattivo dialogo che è emersa da parte di molte realtà produttive locali un forte fabbisogno di manodopera, parliamo di posti di lavoro che non trovavano copertura, restando vacanti e mettendo in difficoltà aziende grandi e piccole. Si è dato vita così a un virtuoso incrocio tra domanda e offerta di lavoro, tanto che numerosi neo maggiorenni della comunità di Oikos onlus hanno trovato impiego in ristoranti e bar, ma anche in una grande azienda, la Bouvard Italia, multinazionale che ha sede proprio a Fagagna.
Restava irrisolto il nodo dell’abitare, è così che il Comune di Fagagna ha dato, con lungimiranza, la disponibilità di un alloggio comunale, dove sette ragazzi potranno alloggiare – dividendosi i costi dell’affitto e delle utenze – mentre compiono l’ultimo tratto di strada che li condurrà alla piena e definitiva autonomia (soprattutto, conseguendo la patente di guida e trovare una soluzione abitativa diversa, ecc).
«Abbiamo ritenuto – osserva il sindaco di Fagagna, Daniele Chiarvesio – che trovare una soluzione abitativa per questi ragazzi, fosse la naturale prosecuzione del percorso di accoglienza avviato nel 2021. Si tratta di una scommessa per la nostra comunità, fare cioè un’accoglienza in cui i minori stranieri non accompagnati non sono solo una presenza temporanea, ma una risorsa stabile per il territorio. Ad esempio rispondendo a una fortissima carenza di manodopera delle nostre aziende che si trovano a vivere un momento delicatissimo. Si tratta quindi di accompagnare dei giovani in un percorso di cittadinanza piena, all’insegna dell’integrazione e del desiderio di essere parte attiva della comunità come hanno dimostrato in questi mesi. Riponiamo inoltre grande fiducia in Oikos, una realtà con cui lavoriamo da anni».
E proprio un’azienda del territorio ha preso a cuore questo progetto, la Snaidero Rino Spa di Majano tanto da donare la cucina del nuovo «Appartamento per l’Autonomia». «Ringrazio Oikos per l’opportunità che ci ha dato di essere qui oggi per inaugurare questa abitazione destinata all’accoglienza e all’autonomia di cittadini stranieri che hanno iniziato un percorso di integrazione nel nostro Paese – evidenzia l’amministratore delegato, Massimo Manelli –. Snaidero ha aderito con entusiasmo al progetto ESPoR sull’orientamento al lavoro e ha contribuito donando una cucina per l’appartamento che ospiterà giovani desiderosi di integrarsi ed essere accompagnati in un progressivo processo di inserimento nel mercato del lavoro. Mi auguro che questa cucina rappresenti un focolare domestico, che ricordi il calore di una vera famiglia e rappresenti un luogo caldo e accogliente in cui sentirsi sicuri e tutelati».
«Siamo particolarmente felici di aver raggiunto questo importante traguardo – evidenzia la responsabile dell’area accoglienza e inclusione di Oikos Onlus, Anna Paola Peratoner –, crediamo fermamente nell’importanza di sperimentare soluzioni nuove che uniscono lo sguardo “locale” sull’importanza del creare comunità e opportunità per tutti allo sguardo “globale” sull’importanza di sentirci uniti dal medesimo destino planetario. Attraverso questo modello di presa in carico vincono tutti: i nostri ragazzi che, pur se maggiorenni, hanno bisogno ancora di un piccolo supporto per raggiungere la vera autonomia; le aziende che possono contare su nuova manodopera e sul nostro accompagnamento; e la comunità, questi ragazzi infatti ne diventano parte integrante». «Fondamentale per questo percorso – osserva ancora Peratoner – è stata la cornice del progetto ESPoR (di cui è capofila l’Università Cattolica di Milano) grazie al quale abbiamo sperimentato proprio nelle comunità il bilancio di competenze per favorire un più efficace inserimento lavorativo. La successiva mediazione strutturata con le aziende e l’aver immaginato un “abitare possibile” ne sono state diretta conseguenza».
«Un grazie sincero e profondo – conclude Peratoner – va alle istituzioni che ci hanno sempre sostenuto, in particolare modo all’Amministrazione comunale di Fagagna che ha creduto nel progetto, alla generosità della Snaidero e alla disponibilità della Bouvard a scommettere sui nostri ragazzi. Siamo poi riconoscenti allo straordinario tessuto associativo di Fagagna e del collinare che, pur tra tutte le difficoltà della pandemia, ha saputo accogliere e coinvolgere i nostri ragazzi facendoli sentire parte di una comunità».
Il convegno
Come detto, prima del taglio del nastro, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’esperienza. Sono intervenuti Anna Paola Peratoner e Ruben Cadau per Oikos onlus, l’assessora Martina Dreossi e il sindaco Daniele Chiarvesio per il Comune di Fagagna, Angela Maraldo della Bouvard Italia, Massimo Manelli, amministratore delegato di Snaidero Spa. Le conclusioni sono state affidate al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin che ha evidenziato: «Questo è un esempio di comunità solidale: cittadini, associazioni, istituzioni, imprese hanno trovato la giusta collocazione, senza contrasti né sovrapposizioni. Ed è una novità alla quale anche il legislatore deve guardare». A raccontare la propria esperienza è stato, per tutti i ragazzi, il nostro Faruk.
Numerosi gli amministratori presenti, i consiglieri regionali Maria Grazia Santoro, Furio Honsell e Massimo Morettuzzo, nonché sindaci e assessori, tra cui – a rappresentarli idealmente tutti – il sindaco di Coseano e presidente dell’assemblea dei sindaci della Comunità collinare, David Asquini.