Arci, Time For Africa, Rete Radiè Resh, Coalizione Clima Udine, insieme alla Rete Accoglienza del FVG ci invitano a due incontri con il Professore Giorgio Gallo
Gli incontri si terranno entrambe alle ore 18.30:
Sabato 19 novembre presso “La Biblioteca dell’Africa”, a Udine, via Battisti 7/A – Galleria Astra (Sede dell’associazione Time for Africa)
Lunedì 21 novembre presso il Circolo ARCI MISSKAPPA in via Bertaldia 38, Udine
Il 19 novembre si parlerà di: “Cambiamenti climatici, migrazioni e conflitti”
I fattori ambientali legati al clima e alle sue variazioni sono stati storicamente all’origine di molteplici conflitti. I meccanismi che portano a conflitti sono diversi e complessi. In alcuni casi intere popolazioni, spinte da difficili condizioni ambientali e alla ricerca di condizioni di vita migliori, si spostano invadendo nuovi territori ed entrando in conflitto con le popolazioni che vi vivono. Questo fu, ad esempio, il caso delle invasioni degli Unni nel quarto secolo. In altri casi migrazioni esterne o interne, motivate da cambiamenti climatici, creano o contribuiscono a creare situazioni di instabilità sociale da cui scaturiscono violenze e conflitti. Questo è, almeno in parte, il caso dell’attuale conflitto in Siria. Attraverso l’analisi di diversi casi reali, nel seminario verranno analizzati i meccanismi che legano cambiamenti climatici, migrazioni e conflitti.
Il 21 novembre invece il tema sarà: “Rendere pensabile l’impensabile”
Per potere fare la guerra bisogna prima essere capaci di immaginarla, è necessario che sia resa familiare, accettabile, normale e perfino nobile. Se questo vale per ogni guerra, vale in modo particolare per la guerra nucleare, che in un certo senso è il “completamente altro”, qualcosa di impensabile. Verrà trattato il tema della pianificazione della guerra nucleare, con una particolare attenzione al versante psicologico, cioè alla costruzione di narrazioni capaci di rendere, nella popolazione civile, accettabile, pensabile, l’idea di guerra nucleare e sopportabili i suoi effetti. Si farà anche vedere come ancora oggi, e anche nel nostro paese, narrazioni che rendano normale o nobilitino la guerra vengano usate perché non si mettano in discussione le enormi spese militari.
Vi aspettiamo!