Agnese Castellarin, cooperante a Kimbondo per conto di OIKOS, racconta la sua esperienza all’interno della neonatologia-pediatria. Buona lettura
LA VITA E’ UN DONO SPECIALE!
Non è la mia prima esperienza in Africa ed in Repubblica Democratica del Congo ma la prima all’interno di una Neonatologia e con dei bambini così piccoli. Alcuni di loro li ho visti arrivare, li ho presi in braccio e le loro manine erano grandi quanto un mio dito. E’ il caso della piccola Evelyn e del piccolo Hugo Marco, abbandonati rispettivamente dai loro genitori e portati in Pediatria da due passanti sulla strada. All’arrivo di ogni piccola ed importante vita P. Hugo, presidente della struttura e missionario pediatra, sceglie per ciascuno un nome. Un nome per ciascuno dei suoi attuali 460 piccoli e giovani abitanti.
IMMAGINI DI VITA DELLA NEO. Un reparto ospedaliero che funge anche da casa/rifugio per 111 bambini, un numero che varia di giorno in giorno, grazie ai neonati che arrivano abbandonati dalle loro famiglie e a causa dei decessi dovuti alle condizioni in cui gli stessi arrivano qui. Bambini normodotati, portatori di handicap. Bambini sani e bambini spesso colpiti da idrocefalia, malnutrizione, malaria e affetti da HIV/AIDS. Bambini felici di scorrazzare tra le camere, il corridoio, l’atrio ed il refettorio della Casa. Bambini rifiutati o orfanelli di padre e madre che sono stati accolti alla Pediatria.
Bambini che corrono, si esprimono a loro modo e che gattonano, strisciano lungo il corridoio, che dormono e che a volte fanno fatica ad addormentarsi subito la sera nella struttura in cui OIKOS ONLUS, AMAHORO e i partner del progetto “New Neo” hanno deciso di impiegare i fondi regionali del Friuli Venezia Giulia per la cooperazione internazionale allo sviluppo.