Pasto, Nariño
20 maggio 2016.
Un mese dopo.
Un kg in più.
Un centinaio di capelli in meno.
Cinque parole di origine Quechua nel vocabolario.
Due piani di scale ogni mattina (distanza casa – ufficio).
Tre chiavi e ancora mi confondo.
Un coinquilino e mezzo (perché sì il Batioja esiste!)
Cinque caffè durante il giorno.
Zero Cuy nel piatto (Sììì!)
Un apprendista sciamano.
Un’indigena impertinente (“pensavo che gli italiani fossero tutti alti…”)
E molto di più…