Che cos’è il Forest Bathing?
Avete mai sentito parlare di “Forest Bathing”? Un Forest Bathing o Nature Bathing è un’esperienza di immersione in natura. Consiste in una breve e lenta camminata (700mt-1,5 km), per lo più in piano, adatta o adattabile quindi ad ogni età e situazione, intervallata da momenti di riposo in cui i partecipanti vengono invitati a svolgere alcune semplici attività guidate.
E’ una pratica di benessere nata in Giappone negli anni ’80. Infatti, a partire da questo periodo la letteratura scientifica ha iniziato a analizzare ed esplorare gli effetti positivi che lo spendere tempo nei boschi comporta per la salute -fisica e mentale- umana. E’ emerso che spendere tempo nelle foreste, immersi nel verde, anche senza compiere particolari attività sportive, ha parecchi benefici sulla sfera fisiologica, osservando un significativo miglioramento, nelle funzioni:
- Cardiovascolare ed emodinamica (riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa grazie all’aumento dell’attività nervosa parasimpatica e la diminuzione di quella simpatica);
- Immunologica (incremento quantitativo e del livello di attivazione delle cellule NK, responsabili del sistema immunitario, e dei livelli intracellulari delle proteine anti-cancro, contribuendo alla prevenzione dei tumori);
- Metabolica (incremento della adiponectina nel sangue, la cui insufficienza è collegata a sindromi metaboliche tra cui obesità, diabete, ecc.).
Ebbene, la nostra cooperante Marta Battaini è una Guida di Forest Bathing, è ha avuto la splendida idea di inserire questa pratica di benessere all’interno del progetto ECO TUR INCA.
Corso per diventare Guide di Forest Therapy
“Ci accingiamo ad avviare un corso per diventare guide di Forest Bathing per persone provenienti da comunità indigene Pastos e Awa e da comunità campesine, il primo del Nariño. Ed è un’emozione nonché un immenso onore essere la formatrice di questo meraviglioso gruppo“, ci riportava Marta dalla Colombia a settembre.
A settembre è cominciato il primo incontro per formare 41 beneficiari locali, affinché loro stessi diventino guide di Forest Bathing. Questo primo incontro ha avuto la durata di sei ore, nelle quali è stata affrontata la parte teorica.
Pratica e lavori di gruppo
1) Santuario Di Flora e Fauna del Vulcano Galeras
Dopo le prime ore di teoria, il gruppo dei 41 beneficiari è stato diviso in due per la parte pratica. La prima parte ha fatto pratica a Consacà al Santuario Di Flora e Fauna del Vulcano Galeras, il 21 e 22 ottobre. Il Vulcano Galeras (4276 m sul livello del mare) si trova 8km fuori dal centro di Pasto, capoluogo del Dipartimento del Nariño, e in origine era chiamato Urcunina o Urqunina, “montagna di fuoco” nella lingua dei Quillacingas, popolazione indigena di questi territori.
Il popolo Quillacingas (“figli della luna”) abita la zona centro e nord-est della Cordigliera delle Ande. La loro lingua è andata perduta, ma ne rimane traccia nella toponimia, come nel caso del nome di questo vulcano [Fonte: Quillacinga, los hijos de la luna]. Il nome ‘Galeras’ è stato sostituito dai conquistatori spagnoli, che l’hanno scelto perché la forma di questo vulcano gli ricordava le galere, navi in uso dal medioevo condotte dalla forza delle braccia dei vogatori.
Alle pendici del vulcano si trova il “Santuario de Flora y Fauna Galeras“, un’area composta da complessi lagunari, brughiere, arbusti perenni, ecosistemi montani, e boschi andini-anche chiamati “boschi nebulosi” e alto-andini. Si chiamano così perché ogni albero rappresenta un intricato micromondo condiviso da moltissime sottospecie, che catturano le particelle d’acqua, formando la nebbiolina. Anche dal punto faunistico ha una ricchezza incredibile, con 13 specie di colibrì, e molti anfibi come il rospo arlecchino e la rana della pioggia, che beneficiano dei numerosi corsi d’acqua, delle pozze e dei torrenti.
I partecipanti hanno concluso la giornata con dei lavori di gruppo, per ripercorrere le attività svolte durante la giornata e discuterne tutte e tutti insieme.
2) Laguna della Cocha, alla Riserva Encanto Andino
Immaginatevi una splendida foresta, casa di numerose specie di orchidee e Anthurium, (piante a fogliame decorativo della famiglia delle Aracee, native del Sud America), nonché di coloratissimi uccelli.
Questo luogo ha una storia speciale. La scopriamo leggendo un’intervista riportata su un articolo scritto da Giulia D’Ottavio, una ragazza italiana appassionata di agroecologia, che ha lavorato per diverse ONG in Colombia. Giulia è anche una delle responsabili del progetto “Yanayaku“, documentario che racconta il lavoro dei cafeteros ‘coraggiosi’. L’articolo in questione si chiama “Doña Conchita“. Riportiamo alcuni estratti:
Doña Conchita
“Conchita Matabanchoy. Madre di sei figli e moglie di Edmundo, ha vissuto tutti i 36 anni della Asociacion para el Desarrollo Campesino (associazione per lo sviluppo contadino), interiorizzandone la filosofia e mettendo in atto nella sua riserva naturale tutte le pratiche agroecologiche di cui si occupa la Ong. […] Per arrivare nella sua casa-riserva, bisogna prendere una lancia (barchetta a motore) e attraversare la Laguna della Cocha, un posto magico per la natura incontrastata che la circonda, per le sue acque scure e misteriose, per i contadini che li vivono e costruiscono bellissimi sogni a forma di orto, di bosco, di allevamento di trote.
Difficile incontrare un nome migliore per chiamare il bosco e la casa di Conchita: “Encanto Andino”, un incanto davvero. Decidiamo di partire dalla storia, quella che ha visto e quella che ha fatto, nella Laguna dove è nata e cresciuta. “Una volta qui eravamo tutti estrattori di carbone, era l’unica economia della zona. Qui, sotto casa mia, c’era un porto da dove partivano le barche per la città, si vedevano madri in cinta e bambini lavorare, portare pesanti sacchi di carbone, tutti fradici, anche d’inverno.” Gli uomini erano incaricati di salire su per le montagne, tagliare gli alberi e arderli, “quello che succedeva era che i bambini non potevano vivere la loro infanzia, erano costretti a collaborare all’economia famigliare, anche la mia famiglia ha dovuto passare questi momenti”.
“Abbiamo vissuto ciechi. Ci eravamo dimenticati di essere contadini, di amare la natura. Quando guardavamo un albero solo immaginavamo quanti sacchi di carbone ci poteva fruttare”. […]
Poi il cambio. Nasce la ADC* grazie a un visionario Octavio Duque, primo presidente della Ong, adesso in Canada perché considerato in pericolo per le minacce ricevute dalla Guerilla. (*Asociacion para el Desarrollo Campesino (Associazione per lo Sviluppo Contadino). “Si è svolta in casa mia la prima riunione delle Riserve Naturali della Società Civile in Colombia”. Come accennavo il terreno di Conchita è composto di una casa, un pollaio zeppo di galline ma soprattutto è composto di un bosco, in cui ci si può perdere per ore, attraversando meravigliose specie di alberi, fiori, ascoltando dozzine di uccelli diversi cantare. […]
Dallo sfruttamento alla cura
Circa 25 anni fa, diversi gruppi di contadini e famiglie abitanti le zone urbane e rurali si univano per creare una rete per difendere questi luoghi, condividendo il valore del rispetto per ogni forma di vita. Cinque erano le reti principali: la Rete delle Riserve Naturali La Cocha, la Rete dei Reclamatori del Suolo, la Rete dei Comunicatori Comunitari, gli Eredi del Pianeta e il Gruppo delle Donne.
Tutte queste reti sono raggruppate in quattro associazioni contadine che insieme formano l’Associazione per lo Sviluppo Contadino – ADC. L’obiettivo? Lo sviluppo di alternative economiche e sistemi di produzione sostenibili che offrano diverse opzioni alla produzione di carbone. Allo stesso tempo, con le sue attività, la ADC promuove attività produttive che includono elementi di produzione agricola sostenibile, parità di genere e di età (intergenerazionalità), protezione ambientale e recupero dell’identità culturale. [Fonte:LAGUNA DE LA COCHA]
La Riserva Naturale di Conchita è considerata un’attrazione soprattutto per biologi e osservatori di uccelli, che li si recano per studiare la biodiversità presente. Gli sforzi della famiglia sono stati riconosciuti non solo a livello locale, Conchita è stata infatti eletta “Mujer Cafam” nel 2000. Questo prestigioso premio viene consegnato annualmente alle donne che si impegnano per una Colombia migliore[…].
Non è lei a raccontarmi di questo, preferisce parlarmi di quanto spera nel futuro perché conosce i bambini che popolano la Laguna della Cocha, anche io li conosco e non posso che confermare quanto dice, chiudendo la nostra intervista.
“Quando sai che ragazzetti di 7 anni, conoscono perfettamente i nomi degli uccelli, delle piante, usano il loro tempo libero per scoprire la natura che li circonda, allora sai che puoi morire serena, che saranno loro a prendersi carico del lavoro fatto in questi anni”.
Ebbene, questo luogo magico e meraviglioso è stato dove Marta ha portato il secondo gruppo di beneficiari il 4 e 5 novembre. Potete leggere l’articolo completo di Giulia D’Ottavio cliccando qui. Tutte le foto che vedete di seguito sono scattate dal fotografo Javier Fernando Criollo.
Forest Bathing: le attività svolte dai gruppi
I due weekend erano organizzati nello stesso modo. La prima attività realizzata è stata proprio un Forest Bathing guidato da Marta. Prima di quel momento, i partecipanti erano stati formati durante il primo incontro di teoria, ma non ne avevano mai svolto uno prima, perché “un conto è raccontarlo, un conto è viverlo“. Era importante che si rendessero conto di come funzionasse per quando saranno loro le guide.
Dopo circa tre ore, sono tornati alla base, nella struttura della riserva dove alloggiavano, e hanno ricostruito la sequenza di attività svolte. Scomponendola hanno analizzato i singoli passaggi, comprendendone il significato, i sensi utilizzati, qual è la logica e il perché quella fase è importante.
L’uso dei sensi
I sensi in questa pratica sono molto importanti: riscoprire il mondo attraverso il tocco della terra umida, sentire il morbido muschio su un tronco ruvido, respirare il dolce aroma dei fiori, lasciarsi toccare dalla nebbia con gli occhi chiusi. Percepiamo il mondo attraverso questi sensi, e immergerci in essi ci permette di radicarci all’esperienza che stiamo vivendo. Con i sensi riscopriamo lo spazio che il nostro corpo occupa all’interno del mondo.
Soprattutto, nelle nostre vite moderne, i nostri sensi sono stimolati da mille rumori (del cellulare, del traffico, degli spot pubblicitari, dagli annunci dei supermercati); dai colori (gli schermi del telefono, della televisione). Queste cacofonie contribuiscono ad aumentare lo stress e la stanchezza che spesso sentiamo a fine giornata. E forse, in maniera subliminale, smettiamo di prestare attenzione a tutti i suoni, a tutti i colori, gli odori, per non sentirci sopraffatti.
I beneficiari guidano la pratica
Sono stati creati otto gruppetti più piccoli, di due/tre persone, ed è stato il loro turno di costruire la loro sequenza di Forest Bathing. Hanno scelto un luogo, un percorso da percorrere, e una serie di attività da svolgere. Questa parte era un tassello fondamentale per ottenere la certificazione finale.
Il giorno dopo, Marta ha assegnato agli otto gruppi una delle otto attività che compongono il Forest Bathing. Così, il gruppo ha vissuto un nuovo bagno di foresta, questa volto condotto – a turno – dai partecipanti, che si sono alternati nella guida del gruppo. Il risultato?
“E’ stato un momento meraviglioso. Ognuno ci ha messo proprio tutto se stesso in quella attività. Sono venute fuori delle attività pazzesche, come direbbero qui poderose, super potenti. Loro hanno già intrinseca questa connessione, sono guide ancora prima di diventarle, ce l’hanno già dentro e gli è venuto molto naturale. Delle attività così belle, così intense, che anche per me che faccio questo da due anni, sono state molto emozionanti, addirittura emotivamente forti”.
Questa parte pratica, è stata fondamentale per aiutare i partecipanti a mettersi alla prova. Infatti, anche se loro vivono quotidianamente questa forte connessione con la natura, hanno imparato a conoscere meglio le varie fasi del bagno di foresta. Ora saranno in grado di gestire un gruppo numeroso, di condurre le attività in autonomia, e di condividere l’immenso amore che hanno per la natura con chi visiterà le loro terre. E’ stata un esperienza meravigliosa.
Ringraziamo di cuore Forest Therapy Hub
Tutto questo non sarebbe possibile senza il contributo fondamentale di Forest Therapy Hub. Questa organizzazione ha offerto gratuitamente il corso ai beneficiari, finanziando delle borse di studio che hanno un valore immenso. Se volete scoprire di cosa si occupano, dei corsi che propongono, o semplicemente conoscere meglio la Forest Therapy e il Forest Bathing potete seguirli su Instagram: foresttherapyhub_fthub, oppure andare sul loro sito.
E ovviamente, ringraziamo di cuore Marta per aver messo a servizio degli altri la sua passione e le sue competenze! Potete scoprire di più sugli splendidi progetti di Marta sul suo profilo: piccolialberi