Condividiamo preoccupati e indignati il comunicato del 30 settembre di ICS Ufficio Rifugiati Onlus, che denuncia la mancanza di soluzioni alloggiative per i richiedenti asilo e le persone in transito. Segue il commento di Giovanni Tonutti, presidente di Oikos ETS, con una replica sulla situazione di Udine, evidenziando la grave situazione dei migranti a Trieste e Udine e le sfide simili che affrontano le persone vulnerabili nelle nostre città.
L’appello di ICS – TRIESTE (30 settembre 2024)
La mancata accoglienza dei richiedenti asilo a Trieste è tornata a livelli drammatici e la situazione risulta del tutto fuori controllo. Alla data del 28 settembre 24 risultano essere almeno 180 le persone richiedenti asilo senza accoglienza abbandonate in strada, di cui 164 uomini singoli, 4 donne singole e11 persone componenti di nuclei familiari (3 nuclei), tra cui 6 minori. I tempi di attesa per entrare nel sistema di prima accoglienza sono arrivati a quasi 30 giorni (le istanze di accoglienza più vecchie risalgono al 4 settembre).
Si è così rapidamente giunti a un quadro che, anche in termini numerici, non è lontano dalla situazione esistente prima della chiusura del Silos (avvenuta il 21 giugno scorso), con la differenza che neppure quel luogo degradato nel quale le persone si riparavano dentro delle tende improvvisate è ora più accessibile e le persone, esposte alle intemperie, cercano riparo in altre ancor peggiori situazioni di fortuna.
Il Comune di Trieste non ha avviato, né programmato, i lavori di adeguamento fognario per l’ostello di Campo Sacro. A questo si aggiunge la ridicola vicenda dei moduli abitativi provvisori, che la Prefettura avrebbe dovuto installare nella stessa area per aumentare la capienza a circa 150 posti (oggi è di 78), ma che sono rimasti inutilizzati perché non idonei in caso di Bora. Nel frattempo, la Regione FVG non ha collaborato con gli enti preposti per trovare soluzioni, neppure temporanee. Il risultato è un quadro sconcertante di incapacità, inerzia e indifferenza istituzionale.
La situazione è resa ancora più grave dall’assenza di qualsiasi intervento per i migranti che non si fermano a Trieste perché in transito: circa 50-60 persone al giorno, un numero modesto e del tutto gestibile. Tra questi ci sono anche famiglie, che avrebbero bisogno solo di un ricovero di “bassa soglia”. Le autorità locali, però, si rifiutano di allestirlo, nonostante le associazioni abbiano offerto la loro collaborazione. Così, ogni giorno e soprattutto ogni notte, decine di persone, inclusi minori, vengono abbandonate in strada.
(Constantinis-Getty Images)
La situazione a Udine: dichiarazione di Giovanni Tonutti, presidente di Oikos ETS
Il grido di dolore di ICS a Trieste non può non toccare le coscienze della società civile. Non mettere a disposizione posti di bassa soglia, ricoveri – anche temporanei – per le persone di passaggio, comprese donne e bambini, certifica una totale mancanza di empatia e coscienza istituzionale da parte delle Istituzioni preposte. L’autunno è arrivato e nelle nostre città centinaia di persone dormono all’aperto, in cerca di un riparo. Molte di queste persone hanno fatto domanda di asilo o di altre forme di protezione nelle nostre città, e qui sono destinate a rimanere per anni. Ma in che condizioni? La disumanità e il disinteresse delle istituzioni preposte stanno prevaricando ogni soglia di decenza. Questo accade a Trieste.
A Udine, però, la situazione non sembra essere diversa. Nessuno si chiede dove siano finite le 150 persone che questa estate sono state evacuate dal campo abusivo della Cavarzerani? A queste, quante persone si sono aggiunte perché arrivate in estate nella nostra città? A Udine la situazione non è molto differente da Trieste. Le stime ci dicono che le persone fuori accoglienza a Udine sono circa 200. Duecento persone che passeranno l’autunno all’aperto, le notti sotto la pioggia e al freddo. Duecento persone che non avranno nulla con cui coprirsi e mangiare.
Anche quando il centro di Udine comincerà a illuminarsi delle luci natalizie e assomiglierà al centro di Salvador de Bahia, ricordiamoci che, a fronte di tanto sfarzo e tanta gioia luminosa e colorata, ci saranno vicino a noi oltre 200 persone che dormiranno al freddo, nel totale disinteresse delle istituzioni che dovrebbero occuparsene. Viene da chiedersi se siamo davvero così civili come pensiamo.
Ma come è possibile rimanere indifferenti di fronte a tanto degrado? Come è possibile non collegare questa rinuncia alla cura con l’incremento della devianza in città? Fra tre mesi sarà Natale… e non tutti, a Udine come a Trieste, avranno un posto caldo in cui festeggiare”.
Puoi leggere il comunicato sul sito di ICS Trieste a questo link: https://www.icsufficiorifugiati.org/mancata-accoglienza-a-trieste-una-situazione-drammatica-e-fuori-controllo/