![Manifestanti alle proteste in Bangladesh](https://www.oikosets.net/files/oikosonlus.net/2024/07/Testo-del-paragrafo-712-x-462-px-1024x664.png)
Proteste in Bangladesh: cosa sta succedendo?
Il Bangladesh sta affrontando una violenta repressione delle manifestazioni civili iniziate all’inizio di luglio, scatenate dal dissenso sul sistema delle quote per l’accesso ai lavori nel settore pubblico.
A giugno, l’Alta Corte del Bangladesh ha stabilito che un terzo dei lavori nel settore pubblico dovesse essere riservato ai figli di coloro che hanno combattuto per l’indipendenza del paese. Molti sostengono che questa decisione favorisca i sostenitori del governo di Sheik Hasina, il cui padre Sheikh Mujibur Rahman fondò la Lega Awami, il partito che governa il Bangladesh dal 1996.
Il sistema delle quote di accesso alla pubblica amministrazione assegna il 44% dei posti in base al merito. Il restante 56% è suddiviso in quote: 30% ai figli dei freedom fighters, 10% alle donne, 10% agli abitanti delle aree più arretrate, 5% alle minoranze etniche e 1% a chi soffre di gravi disabilità fisiche.
I manifestanti chiedono l’abolizione delle quote che riservano il 30% dei posti pubblici ai figli degli ex-combattenti. Già nel 2018, gli studenti erano scesi in strada per protestare contro questa quota. Allora, il capo del governo Hasina aveva deciso di accogliere le proteste ed eliminarla. Tuttavia, una sentenza dell’Alta Corte ha ribaltato la decisione del primo ministro, reintroducendo le quote.
Disoccupazione, monopartitismo e crisi economica
Come in tanti altri casi, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendo esplodere il dissenso e il malcontento nei confronti del governo di Hasina, accusato di essere sempre più violento contro gli oppositori politici e orientato al monopartitismo. Inoltre, il paese è alle prese con un altissimo tasso di disoccupazione giovanile e una grave crisi economica.
Le proteste, inizialmente pacifiche, hanno visto contrapporsi la popolazione studentesca e civile da una parte, e i sostenitori del governo e le forze dell’ordine dall’altra. Le violenze da parte della polizia hanno causato, in poche settimane, la morte di circa 150 manifestanti, 2 sostenitori del governo e 2 poliziotti. Numerosi leader dell’opposizione sono stati arrestati, così come moltissimi giovani attivisti e studenti.
Dopo le proteste, la Corte Suprema ha stabilito che il 93% dei posti dovrà essere assegnato in base al merito. La decisione deve ancora essere ufficializzata.
Oikos esprime profonda e sincera solidarietà a tutti i bengalesi, in particolare ai nostri beneficiari. Da lontano ricevono notizie, immagini e video raccapriccianti delle violenze commesse sui propri connazionali. Uno di loro ci ha raccontato delle proteste e, con grande tristezza, ha detto: “Com’è possibile che il governo spari sul suo futuro? Oggi forse 100 persone su 10.000 riescono ad andare all’università, se spari su quei 100, chi rimane?”
Fonti:
Internazionale
In Bangladesh la polizia spara sugli studenti; Più di cinquecento arresti nella capitale del Bangladesh; Sale a 22 il bilancio dei morti nelle proteste degli studenti in Bangladesh
Al Jazeera
How peaceful Bangladesh quota protests morphed into nationwide unrest
Bangladesh calm after top court scraps job quotas
Foto: Wikicommons